DailyMedia 26 marzo 2013

Polemiche in questi giorni sulle politiche commerciali delle principali concessionarie, in particolare su Sipra (che ha replicato tramite le dichiarazioni del suo d.g. Fabrizio Piscopo), indicata come protagonista di una scontistica particolarmente aggressiva. Oggi interverranno i dati ufficiali sul mese di gennaio che verranno forniti da Nielsen, che però non rende pubblici quelli relativi alle singole concessionarie. I primi insight sui trend indicherebbero, dall’incrocio tra nettizzazioni e spazi, le prime evidenze dei comportamenti dei principali player del piccolo schermo: mezzo che dovrebbe essere andato, a valore, un po’ peggio del totale mercato e, quindi sembrerebbe al -16%: in continuità, con il 2012 che, nel suo complesso aveva fatto segnare per la tv il -15,3% rispetto a un totale mercato del -14,3%. Per quanto riguarda la concessionaria della Rai, nel primo mese del 2013, le evidenze sarebbero di un’ulteriore contrazione del 17,5% a valore su gennaio del 2012 a fronte di un calo intorno al 3% degli spazi venduti, che significherebbe un ulteriore delta di oltre 14 punti di sconto: che é comunque una media e che cumula le tre reti generaliste e quelle tematiche (che hanno un riallineamento delle tariffe verso l’alto dovuto all’aumento degli ascolti e con una incidenza sul totale raccolta ancora relativo). Per Mediaset, il trend sarebbe intorno al -14% (quindi meglio della totale tv) con un décalage sugli spazi di circa il 5% con, quindi, un abbattimento medio delle tariffe di 9 punti: che dovrebbero invece crollare a 20 per La7 in ragione di un -28% a valore a fronte di un -8% a volumi. Queste sarebbero le medie, che potrebbero contenere incentivazioni speciali per clienti particolari: per Sipra, quindi, si può pensare a forti promozioni su medi investitori mai andati in tv o in esclusiva sulla concorrenza che, viceversa, avrebbe potuto “replicare” proprio su questi ultimi per tenerli in portafoglio. Il tutto in un contesto complessivo che pur in un quadro sempre recessivo, non dovrebbe aver registrato, a gennaio, quel crollo peggiorativo, rispetto allo scorso anno, che molti si aspettavano: almeno per la tv.