Affari & Finanza 10 settembre 2012
Eugenio Occorsio
Eleonora “Tinny” Andreatta ha intrapreso una carriera silenziosa e lineare culminata la settimana scorsa con la nomina a direttore di Rai Fiction, una delle direzioni più strategiche di viale Mazzini, qualcosa come 250 milioni di budget da amministrare e un patrimonio culturale da gestire che fa parte dell’iconografia popolare di questo Paese, da Montalbano a Don Matteo. Oltre alla conoscenza specifica dei meccanismi produttivi, dall’ideazione alla realizzazione di una serie televisiva, la Andreatta ha il grande merito di essersi conservata un’immagine di professionalità sobria, poco appariscente, non schierata.
Entra in Rai nel ’95 con una collaborazione rinnovata di anno in anno. Dopo la laurea in letteratura italiana nell’87 a Bologna, frequenta corsi al dipartimento di italianistica della Ucla in letteratura applicata alle arti cinematografiche e rientra in Italia per lavorare in Academy Pictures -azienda europea con sede a Roma, specializzata nella distribuzione cinematografica di film d’autore- e collaborare con l’Emam (European Master in Audiovisual Management), dove acquisisce una competenza mista manageriale e artistica. Nel ’98 é il direttore generale Pier Luigi Celli ad assumerla per occuparsi stabilmente delle fiction di rete, a Rai 1. Lavora con Agostino Saccà, poi con Maurizio Beretta. Infine nel 2006, alla riorganizzazione dell’arcipelago della tv pubblica, viene nominata responsabile ella struttura “coproduzioni e serie” di Rai Fiction, di cui è direttore Fabrizio Del Noce.