DailyMedia 18/12/2014

La prima parte dell’anno sarà densa di novità importanti per il Secolo XIX, due delle quali addirittura dal 1 gennaio, quando diventerà operativa la fusione con La Stampa sotto l’unica e nuova Italiana Editrice SpA e quando scatterà l’allineamento con il quotidiano torinese su RCS Pubblicità per la raccolta nazionale. Italiana Editrice recupera il nome di Italiana Edizioni (poi ridenominata Editrice La Stampa), in modo da mantenere la storica sigla Itedi, e sarà controllata al 77% dalla Fiat (almeno fino a quando non verrà costituita un’eventuale apposita società per le attività editoriali del Gruppo) con il restante 23% in capo alla famiglia Perrone (Carlo Perrone, che era il presidente di SEP, ne sarà v.p.), che conferisce alla nuova società anche Publirama e Radio19, mentre la prima, di cui era presidente John Elkann (che ne sarà presidente), porta in dote Publikompass, di cui è d.g. Massimo Colombo e che cura la locale del giornale diretto da Mario Calabresi. La stessa funzione per Il Secolo XIX la esercita e, come Pk, continuerà a esercitarla (almeno finchè non ci sarà un’eventuale fusione tra le due strutture), la concessionaria di cui è d.g. Maurizio Introna, che genera oltre il 70% del fatturato pubblicitario del quotidiano diretto da Alessandro Cassinis. La nazionale, come Daily- Media è in grado di anticipare, passerà invece appunto anch’essa da inizio anno alla struttura di cui è d.g. Raimondo Zanaboni, che subentra alla Manzoni. Per la cronaca, quest’ultima chiuderà con un andamento in linea con quello del comparto, che sta viaggiando al -10%, mentre la locale sta andando meglio della media del suo mercato di riferimento, con note particolarmente positive per il web, grazie alla rivisitazione del sito, che ha visto triplicare il proprio traffico. Il fatturato complessivo dovrebbe essere tra i 10 e i 12 milioni di euro, con un saldo migliore rispetto alla media del mercato. Resta ora da capire come verrà risolta la sovrapposizione tra le edizioni di Savona e Imperia dei due quotidiani, e se Publirama estenderà la raccolta anche all’edizione genovese de La Stampa. Il fatto che la responsabile di Pk per la Liguria Fabrizia Del Toro si sia dimessa alcuni mesi fa (per ricongiungersi a Maurizio Sajeva e Carlo Spallanzani come responsabile della sede di Palermo di GDS, che cura la locale di Gazzetta del Sud e il Giornale di Sicilia) autorizza però a pensare che questo possa avvenire: del resto, fu già così nel 2003-2007, quando invece, per contro, la stessa Pk prese la nazionale del Secolo XIX, poi passata a SPE e, quindi, come detto, fino a fine dicembre, alla concessionaria di Gruppo L’Espresso. Di Italiana Editrice sarà a.d. Luigi Vanetti, che attualmente svolge lo stesso ruolo in Editrice La Stampa, mentre il d.g. sarà l’attuale a.d. di SEP, Maurizio Scanavino. Le due testate resteranno separate, ma il nuovo assetto consentirà un significativo recupero di efficienza attraverso la razionalizzazione di costi e la realizzazione di economie di scala. In particolare, saranno unificate le funzioni preposte agli acquisti di tipo editoriale e non, per ottenere benefici economici, mantenendo inalterato il livello dei servizi. Non dovrebbero esserci tagli nelle redazioni, mentre Calabresi sarà il coordinatore editoriale della nuova editrice. Per consentire l’integrazione, è previsto l’utilizzo di un unico sistema editoriale integrato (Methode), il che consentirà fra l’altro la condivisione di gran parte dei contenuti sia per la parte nazionale (con personalizzazione che coinvolgerà anche il web per entrambi i quotidiani), sia per quella riguardante la Liguria di Ponente, pur mantenendo la necessaria differenziazione fra i due giornali. Dopo la Stampa (dal 10 dicembre), infine, anche Il Secolo XIX beneficerà di una revisione grafica: il quotidiano ligure (con 8 pagine in più rispetto alle attuali, divise tra nazionale, internazionale, economia e shipping) passerà dai primi di febbraio allo stesso formato tabloid 31×45 di quello torinese e potrà essere prodotto nello stabilimento di quest’ultimo in via Giordano Bruno, nel capoluogo piemontese, con relativi problemi distributivi.