DailyMedia 30/11/2017

Arriveranno nel luglio 2018 i primi dati censuari Auditel sulla fruizione di contenuti video – editoriali e pubblicitari – attraverso dispositivi diversi dalla tv tradizionale, quali smart tv, smartphone e tablet. La società presieduta da Andrea Imperiali ha avviato la sperimentazione del nuovo servizio realizzato in collaborazione con comScore, che si è aggiudicata l’incarico a seguito di una gara. Attualmente è in corso con gli attori del mercato, da UPA ai broadcaster e ai centri media, un confronto per individuare metriche condivise utili al rilascio dei dati. «Dopo l’esplosione di canali dei canali televisivi a seguito dell’introduzione del digitale terrestre nel 2006 assistiamo all’esplosione di nuovi dispositivi per il consumo di contenuti video, che si aggiungono agli attuali 32 milioni di televisori presenti in Italia, per un totale di 130 milioni di dispositivi» commenta Davide Crestani, technical and scientific director di Auditel, presente ieri allo IAB Forum in corso a Milano. In un contesto ricco di fonti di dati non sempre garantite in termini di trasparenza e affidabilità, la nuova sfida di Auditel è dare una misurazione single source di questi nuovi consumi, sia generati dai broadcaster tradizionali e dalle loro property, sia da altre realtà attive nella distribuzione di contenuti video, nei formati long e clip. «Il mandato ricevuto dall’AgCom – spiega Crestani – è tale da garantire la totale inclusività, la ricerca viene condotta su tutte le piattaforme che decidono di aderire». Il mercato potrebbe disporre quindi di dati Auditel relativi anche ad attori diversi dai broadcaster. Dallo scorso luglio è operativo il super panel Auditel di 16mila famiglie, per un totale di 42mila individui, «il più ampio a livello mondiale». Su questo panel è già in corso l’installazione di un ulteriore dispositivo meter che identifica la presenza di altri device e fornisce dati di fruizione a livello del secondo. Questo dispositivo non prevede alcuna azione da parte del panelista, a parte il suo esplicito consenso all’installazione, e supera i problemi eventualmente creati da un software installato direttamente sui device. La rilevazione attraverso il secondo meter è continua e riguarda anche la fruizione di video contenuti in mobilità.