DailyMedia 21 marzo 2013

Mondadori ieri ha presentato il bilancio caratterizzato da un calo complessivo dei fatturati pari al 6% e un utile netto a -167,3 milioni di euro, contro il risultato positivo per 50 milioni circa registrato nel 2011. La casa editrice di Segrate ha chiuso l’esercizio con ricavi netti consolidati per 1.416,1 milioni di euro, contro i 1.507,2 milioni nel 2011. I fatturati della Mondadori Pubblicità passano dai 220 milioni circa del 2011 ai 173 milioni registrati alla fine dell’anno scorso, con un calo del 21,4%. L’area periodici Italia perde il 21,2% della raccolta pubblicitaria, mentre sul fronte dei ricavi diffusionali è in calo del 16,3%, passando da 458,8 a 383,9 milioni di euro. Il nuovo amministratore delegato Ernesto Mauri conferma la centralità del business cartaceo, che però deve essere ristrutturato, spiegando che nel settore trainante dei femminili Mondadori ha tre testate che dialogano con tutti i target: Grazia, Tu Style e Donna Moderna che entro un mese e mezzo circa verranno presentati rinnovati completamente per ribadire che “non c’è nessuno altro editore con la stessa forza nei tre segmenti haut de gamme, popolare, servizio”, e che “nessun può fare a meno di questi tre mezzi”. Le testate sacrificate per l’efficienza sono Casaviva, Men’s Health, Panorama Travel e Ville e giardini, e il service interno che si occupa della programmazione televisiva. Per queste è in corso una trattativa sindacale. Mauri ribadisce poi che “Chi è un giornale importante” e che “vanta il miglior direttore possibile per quel tipo di giornale”. A proposito del web, per Mauri è una priorità. Inoltre la joint venture Mediamond cresce di oltre il 63%, e ha generato incrementi per la raccolta dei siti pari al 22% nel caso di donna moderna.it e panorama. it, mentre grazia.it è cresciuto del 43%. Sul fronte radio, si registra un calo pubblicitario del 14,7% circa (tabellare+sito), dovuto soprattutto alla riduzione del budget da parte di investitori strategici come auto, tlc e largo consumo, ridotti di percentuali a due cifre. In mancanza di una ricerca sugli ascolti certificata la radio di casa R101 si attesta sui 2 milioni, ha rafforzato brand awareness e palinsesto, ma non basta. La raccolta è negativa dal 2011, nel 2012 si attesta a 13,9 milioni (-13,7%) e la previsione 2013 non è meglio. Nel frattempo è stata effettuata una svalutazione delle frequenze per quasi 50 milioni di euro. Il settore libri cala del 4,8%, con un fatturato di 370,6 milioni, ma la quota di mercato a valore cresce al 27,6%. L’area direct si attesta a 261,8 milioni di euro, -5,8%. La prospettiva 2013, in un contesto ancora molto difficile che vede i periodici perdere il 13% della pubblicità nei primi due mesi, è in primo luogo razionalizzazione dei costi.