DailyMedia 24/04/2015

«Nel primo bimestre la raccolta per i periodici ha fatto segnare un -5% circa e il trend dovrebbe essere rimasto tale anche nel trimestre, ma mi fanno piacere le dichiarazioni dei tanti, in primo luogo di Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente dell’Upa, che parlano di un +1%/+2% per la pubblicità in questi 12 mesi». E’ questa

l’anticipazione sull’andamento della raccolta tra gennaio e marzo dei periodici Mondadori Italia per quanto riguarda le sole versioni cartacee che ha fornito ieri l’a.d. del Gruppo, Ernesto Mauri, a margine dell’assemblea dei soci della

società che ha approvato il bilancio 2014 e rinnovato il CdA, confermandolo nell’incarico al pari del presidente Marina Berlusconi. La raccolta dei periodici totale mercato evidenziata da Nielsenper questo mezzo nei primi due

mesi, al netto, di quelli professionali, è stata in calo del 3,9%. «L’avvio dell’anno quindi non è stato brillante su questo fronte – ha aggiunto Mauri – anche se, per noi, questa voce rappresenta solo il13% del fatturato, mentre contano

di più le diffusioni che, invece, non stanno registrando ulteriori contrazioni». Nel 2014 i ricavi pubblicitari print del Gruppo di Segrate hanno registrato un calo del 5,4% (-3,4% al netto delle testate chiuse e cedute). Dal punto

di vista editoriale non ci sono novità in arrivo, tranne la possibilità che Icon Design, lanciato con risultati soddisfacenti come special issue di Icon in occasione del recente Salone del Mobile, non benefici di un’altra uscita in autunno.

Del resto, l’opinione di Mauri è che sia meglio essere leader con dei brand che coprono a “sistema” delle precise aree, come avviene anche con le testate del Gruppo, che avere un po’ di tutto senza primati. Per lo stesso motivo, Mauri

non ha nascosto che sarebbe soddisfatto se l’offerta d’acquisto (che sarebbe compresa in una forchetta tra i 120 e i 150 milioni di euro) di RCS Libri andasse a buon fine, visto che porterebbe la quota di Segrate in quest’area dal 26,5 al

38,5% del mercato trade. «La due diligence è in corso. L’abbiamo affidata ai revisori dei conti che ci hanno chiesto sei settimane per farla e sono a metà dell’opera. Se riusciranno a chiuderla prima sarebbe meglio ma, su questa base,

entro il 29 maggio faremo la nostra offerta», ha detto l’a.d., che ritiene core business per Segrate quest’area. Coerentemente, quindi, sempre quest’ultimo, ha ribadito che una decisione definitiva sui destini di R101, che continua ad essere in perdita, verrà presa solo in base ai risultati del piano di riorganizzazione del palinsesto varato

a settembre, sul fronte degli ascolti e, quindi, dei ricavi. Lo stesso discorso vale per il digital, dove, comunque, il piano 2015-2017 (per il quale viene stimato un incremento medio annuo dei ricavi tra lo 0,5% e l’1,5% e un miglioramento

più che proporzionale della redditività, tra il 10% e il 15%) si pone l’obiettivo di far crescere i relativi ricavi in modo di portali dall’attuale incidenza del 4% a una del 10%. «Anche attraverso nuove acquisizioni, ma individuando

i settori i cui potremo essere forti nei confronti dei nuovi player, che sono diversi dagli editori tradizionali », ha concluso Mauri, che ha anche confermato per maggio la partenza su La5, di “Donna Moderna”, programma che porterà in tv i temi del settimanale. E novità non ci sono nemmeno sul fronte di Gruner+Jahr, che vorrebbe cedere

la propria metà della joint venture con Mondadori, con Mauri che dichiara che una decisione verrà presa in base alle offerte. Il dossier Focus, per altro, è sui tavoli di Visibilia Editore e della DBInformation di Roberto Briglia e Gianni Vallardi. Il nuovo CdA risulta composto anche da: Pier Silvio Berlusconi, Oddone Maria Pozzi, Pasquale Cannatelli,

Bruno Ermolli, Roberto Poli, Danilo Pellegrino, Alfredo Messina, Martina Forneron Mondadori, Marco Spadacini, Angelo Renoldi, Mario Resca e Cristina Rossello.