DailyMedia 30/07/2018

I concessionari radiofonici ribadiscono che pianificare la radio conviene, anzi, rende. Nel primo semestre di quest’anno la raccolta pubblicitaria cresce del 6,8%, più del doppio di quanto previsto dai centri media sapendo che il mercato radiofonico si confronta con andamenti 2017 molto positivi, come per esempio il +16% del giugno 2017. Ma c’è ancora una ampia fetta di potenziali inserzionisti pubblicitari, quali le piccole e medie imprese, che ancora non pianificano il mezzo. Nasce così la campagna promossa da FCP-Assoradio in partenza a settembre, che ribadisce proprio questo concetto: la radio rende. «Il nostro obiettivo è ampliare il parco clienti attivi cercando di far capire quanto sia vantaggioso pianificare la radio soprattutto a quelle imprese che ancora non prendono in considerazione questo mezzo», spiega Fausto Amorese, presidente di FCP-Assoradio. «Dopo un maggio negativo a -2,5%, giugno si riprende con una crescita del 6,9% rispetto allo stesso mese del 2017 – dice ancora Amorese – perché le aziende hanno rilasciato i budget che avevano trattenuto il mese precedente, sia a causa dell’incertezza politica sia in vista dei Mondiali di calcio. Da luglio a dicembre ci aspettiamo andamenti in linea con l’anno scorso». Sarà «complicato replicare nel secondo semestre gli andamenti del primo», afferma Amorese, proprio per via del confronto con i risultati dell’anno scorso. Il 2017 si è chiuso con un saldo positivo del 5,4% sul 2016. La campagna pubblicitaria All’iniziativa partecipano tutte le componenti del mercato, nazionali e locali. La campagna prevede sette soggetti da 30 secondi che andranno in onda su tutte le emittenti coinvolte. La creatività insiste sulle dieci buone ragioni per cui vale la pena pianificare la radio. La realizza la Trip Multimedia Group, agenzia di produzione di Paolo Monesi, che si è imposta in una gara a sei a cui sono state chiamante Show Reel, Brain Work, BeeMedia, Atorn. Contemporaneamente al lancio della campagna, sarà messo in rete il sito laradiorende.it dove FCP-Assoradio pubblicherà tutti gli studi soprattutto qualitativi prodotti in questi anni sul mercato radiofonico: dalla ricerca di base ai report di RadioCompass, il convegno realizzato in collaborazione con Mindshare la cui prossima edizione si terrà a gennaio. Lo scopo del sito è fare cultura sul valore della radio, producendo anche contenuti originali in formato video, con l’obiettivo di convincere il mercato che pianificare la radio conviene e che è perfettamente complementare ad altri mezzi più pianificati come la tv. La ricerca RadioTER L’apertura annunciata da TER – Tavolo Editori Radio all’ingresso di altre componenti di mercato, quali UPA e Assocom, potrebbe rendere necessario valutare altri metodi di rilevazione, quali il meter molto caro all’associazione degli investitori pubblicitari. In realtà, sottolinea Amorese, «siamo sempre attenti a cogliere le novità metodologiche sul mercato per capire se e come adottarle anche in Italia. Ma va detto che la ricerca deve, in primo luogo, soddisfare delle condizioni di sostenibilità economica e statistica». La conformazione orografica della penisola italiana imporrebbe l’adozione di 30/40mila meter per rendere stabile statisticamente la ricerca; mentre la CAPI realizzata attraverso internet taglia fuori la fascia d’ascolto dai 54 ai 64 anni, che incidentalmente è anche la fascia con maggior capacità di spesa. «Siamo disponibili a sperimentare nuovi strumenti e in questi anni abbiamo investito parecchi soldi in questo. Ma la CATI attualmente resta lo strumento più stabile e adatto a rappresentare l’ascolto italiano, con i suoi 120mila casi, nessuna ne ha così tanti».