DailyMedia 20/11/2014

In poco più di un anno e mezzo di gestione Condé Nast, la raccolta pubblicitaria dl La Cucina Italiana è cresciuta del 100%. Il consuntivo del 2014 può già essere fatto: tra qualche giorno esce l’edizione natalizia del mensile diretto da Ettore Mocchetti, l’ultima dell’anno. «Rispetto al 2013 abbiamo raddoppiato i fatturati pubblicitari» afferma Paola Castelli, vice president della nuova divisione Special Interest Media aperta in Condé Nast per valorizzare testate a target, quali AD, Traveller, Vogue Bambini, Vogue Sposa, Nozze In, Vogue Gioiello e Vogue Accessory. Merito del new business nel settore di riferimento, ma anche dell’apertura del giornale a investitori extra settore, che oggi rappresentano il 20% circa della raccolta. L’apertura all’adv di altri generi merceologici, coerenti comunque con l’obiettivo della testata di posizionarsi in un mercato medio-alto, è già stata praticata da altre riviste di food del gruppo come Bon Appétit. La rivisitazione del giornale firmata Mocchetti è rispettosa della tradizione ma aperta alla visione più contemporanea del concetto di food. Il pubblico d’elezione si concentra nella fascia d’età dei quarantenni. Dopo il rilancio del cartaceo, che oggi ha una diffusione di 85mila copie (di cui 45mila edicola e 22mila abbonamenti), è arrivato il momento di lavorare sull’offerta digitale, a partire dal riposizionamento del sito web che dovrebbe essere realizzato per il prossimo anno, in occasione anche di Expo 2015 che è dedicata al tema del cibo. A questo proposito, la Cucina Italiana ha deciso di arricchire la propria offerta editoriale cartacea, attualmente composta dal mensile in dodici numeri e tre speciali monotematici, con un numero da collezione che uscirà il prossimo maggio, dedicato alle 100 ricette imprescindibili della tradizione nazionale. Si tratterà di un’edizione in italiano e in inglese, per soddisfare il pubblico internazionale e a seguito della chiusura dell’edizione americana della rivista. Anche la Cucina Italiana costituisce un sistema che al centro mette il cartaceo, supportato dal digital, dagli eventi, e dalla Scuola della Cucina Italiana alla cui direzione è approdata Nerina Di Nunzio. La stagione della Scuola si presenta con nuove iniziative che si affiancano ai corsi tradizionali, come lezioni sull’economia domestica contemporanea e sulla cucina del recupero, sul food writing, photography e social media strategy, piuttosto che eventi “sociali” dove si recupera il piacere della condivisione intorno al cibo, e per l’Esposizione Universale un ricco programma di cene dedicate alle diverse tradizioni regionali. Si rafforza anche l’offerta di corsi professionali e quella legata al team building, che da sola rappresenta il 30% del fatturato della Scuola. L’obiettivo è sfruttare la grande popolarità che il cooking e il food stanno vivendo in questo momento. Su Facebook la pagina della Cucina Italiana vanta 550mila fan, quella della Scuola, appena aperta, già 10mila. Condé Nast ci mette del suo promuovendo dal prossimo febbraio su tutti i mezzi e le piattaforme del gruppo una campagna pubblicitaria dedicata alla Scuola che sarà pianificata anche in affissione. Ieri le iniziative della Scuola sono state raccontate nel corso di un evento organizzato da Condé Nast e sponsorizzato da Pomì, Zàini, Bormioli, Prosciutto San Daniele, Fiskars, Mionetto, Monari Federzoni.