DailyNet 3/02/2015

O la Borsa o la vita. Ma anche la Borsa e la vita, da leggere come nuove prospettive di sopravvivenza e di espansione. Ma un gruppo come Banzai ha così bisogno di quotarsi? Non ha imparato nulla dalla lezione che il mercato ha impartito a ItaliaOnline quando ancora il sole estivo illuminava i tragitti e abbronzava le pelli? A sentire il presidente Paolo Ainio, primo protagonista dell’incontro stampa milanese di ieri pomeriggio, simili problemi non sussistono, o forse c’è la capacità di viverli con una filosofia imparentata con lo Zen: «Non sappiamo nulla del futuro prossimo venturo. Siamo però convinti che questo sia il momento giusto per compiere un simile passo. Non abbiamo pretese esagerate. Se il mercato ci accetta bene, altrimenti ci faremo indietro». Dietro lo sbarco borsistico di un colosso come Banzai si può leggere un mutamento evolutivodel settore, cosa che può essere riassunta con una sentenza quasi solenne: l’online italiano sta vivendo un momento storico, decisivo. Dopo il boom e lo sboom dei primi mesi del nuovo millennio, nessuno si era più azzardato per una decina d’anni a investire sul serio in campo digitale; poi, dal 2010, qualcosa è cambiato, con Banzai, Amazon, Privalia, giusto per citare i nomi più in vista. Ma non bastava, in un Paese dove il negozio fisico continua a fare incetta di medaglie d’oro. E non si dimentichino le deficienze in fatto di banda larga. Parrebbe una situazione disastrosa, invece, in un riflesso paradossale, le possibilità abbondano, che è come dire che i fiori migliori nascono dal territorio troppo in fretta calpestato. I termini dell’operazione: 16 milioni di azioni interessate Ed ecco i passaggi decisi da Banzai per rendere l’ingresso in Borsa il più memorabile possibile: l’operatore nazionale sul mercato italiano dell’ecommerce, nonché nell’editoria verticale online in Italia, in seguito all’approvazione della Consob, collocherà un massimo di 16.000.000 azioni ordinarie, seguendo questi passaggi: una parte in sottoscrizione di massimo 8.000.000 di azioni di nuova emissione dell’emittente derivanti da un aumento di capitale (il collocamento primario); una parte in vendita di massimo 8.000.000 di azioni esistenti da parte degli azionisti venditori (il collocamento secondario). Dal primario ci si aspetta di raccogliere un ammontare di 50.000.000 di euro. Non è prevista alcuna offerta al pubblico indistinto in Italia e/o in qualsiasi altro Paese. La società e gli azionisti venditori al fine esclusivo di consentire la raccolta di manifestazioni di interesse da parte degli investitori istituzionali nell’ambito del collocamento istituzionale hanno individuato un intervallo di valorizzazione indicativa non vincolante del capitale economico della società compreso tra un minimo di circa 220 milioni e un massimo di circa 277 milioni, pari a un minimo di 6,75 euro e un massimo di 8,50 euro per azione. Nel caso in cui si verifichi l’integrale sottoscrizione dei titoli oggetto di collocamento istituzionale, il fondatore di Banzai, Paolo Ainio, avrà il 21,45% del capitale post quotazione, la Sator di Matteo Arpe, tramite il veicolo Arepo Bz, il 12,92% del capitale e i 17 manager azionisti,  complessivamente, il 9,34%. Punti di partenza, aspettative e progetti Come investire gli attesi primi guadagni? Banzai, che nell’ultimo lustro può vantare tassi di crescita italiani comparabili solo a Facebook, con 8 milioni di video views al mese, 6 milioni di fan nei social, sei milioni di scaricamenti delle circa 20 applicazioni esistenti nell’ultimo triennio (dati Comscore), attende dal primario circa 50 milioni di euro, che sposterebbe per un 40% in investimenti mktg, per un 25% in miglioramenti tecnologici,  il rimanente nel pick and pay e nell’estensione del premium service. Non sono previste acquisizioni di grande livello, ma su qualcosa di più piccolo si potrebbe fare un pensierino. Andrea Santagata, a.d. di Banzai Media specifica, se ce ne fosse bisogno «Cerchiamo una sinergia tra aspetto media ed ecommerce, ovvero le nostre due anime; fornire i contenuti ai siti di ecommerce che risponderebbero consegnando i loro dati», per poi confermare l’indiscrezione riguardante Giallo Zafferano che «Nel secondo semestre avrà presumibilmente uno shop interno al suo frequentato sito».