DailyMedia 13/03/2015

Ha da poco compiuto vent’anni e ieri sera ha festeggiato a Milano in grande stile con un partyal Lime, special guest il Trio Medusa. Stiamo parlando di Yahoo. La società di servizi internet è nata, infatti, il 2 marzo 1995 dall’iniziativa di Jerry Yang e David Filo, due studenti dell’Università di Stanford, che l’avevano chiamata originariamente Guida Jerry e David per il World Wide Web.  DailyNet ha intervistato Lorenzo Montagna che da 10 anni è alla guida di Yahoo in Italia. Può tracciare un bilancio di questi primi 20 ani di Yahoo, magari  focalizzandosi sulle parole chiave ch e ne hanno costituito lo sviluppo? Le parole chiave sono “guida” e “integrazione”. Se torniamo indietro di 20 anni, internet quasi non esisteva e Yahoo nasceva proprio come guida al world wide web. Oggi dopo vent’anni ci proponiamo ancora di essere una guida aggiornata nei device e nei contenuti. Una cosa su cui abbiamo lavorato tanto in questi anni è, inoltre, l’integrazione. Sono in azienda dalla metà di questo cammino, in cui non abbiamo mai smesso di integrare in un’unica azienda diverse realtà e tipologie di business. Quando sono entrato io abbiamo ultimato l’acquisizione di Overture integrando una società separata di search. E’ stata la prima fusione di due diverse modalità di business e da allora è un continuum. Abbiamo attraversato la fase del direct response, assistendo allo spostamento del mercato verso tecnologia e click. E poi all’altra importante evoluzione del mondo mobile. La nostra è un’azienda che cambia continuamente e lo si vede anche dai professionisti che cerchiamo: siamo partiti con venditori di pubblicità classica per passare poi a laureati in statistica per le campagne a performance.

Oggi, quindi, che cos’è Yahoo per il mercato italiano della comunicazione digitale ?

Nel mercato gli operatori sono molti e noi non abbiamo la presunzione di essere necessari. Di fatto, però, siamo il partner che può offrire tutte le soluzioni, operando come unico punto di riferimento per le aziende su display, search, programmatic, video, mobile – dove abbiamo concentrato buona parte degli investimenti – e social. Su quest’ultima in Italia siamo ancora agli inizi, ma con Flickr e Tumblr sarà una delle aree dove ci concentreremo di più nel prossimo futuro.

Qual è il peso di Yahoo nell’internet audience italiana ?

Lo sforzo che abbiamo fatto sul mobile da quando Marissa Mayer è il nostro amministratore delegato, al di là dei premi riconosciuti da Apple alle nostre app, è stato premiato dai dati Audiweb. Siamo ampiamente il primo operatore con una total audience di 3,8 milioni di utenti al giorno, di cui 1,4 milioni da pc e 2,5 da mobile. Il secondo dopo di noi ha meno della metà degli utenti.

E quali sono i vostri obietti vi per quest’anno?

Ovviamente l’azienda ci chiede di crescere. Abbiamo avuto un gennaio lento nella ripartenza e un febbraio ottimo. I clienti hanno iniziato l’anno chiedendoci un approccio più strategico al mezzo, con pianificazioni su base annua. Credo che sia un segnale dovuto al calo dei listini e delle audience televisive nel 2014. In Italia la crescita degli altri mezzi dipende dal decremento della tv. Un altro fattore che ci fa ben sperare per il 2015 è che importanti aziende italiane per la prima volta hanno pianificato investimenti strategici verso l’estero. E uno dei nostri asset fondamentali è proprio l’internazionalità. Un buon segnale ci arriva anche dal mondo del lusso che sta iniziando ad approcciarsi al web in un modo più convinto. Prima d’ora il comparto ha investito solo in siti di grande appeal, ma in pianificazioni marginali.

Può riassumere il perché un investitore italiano dovrebbe scegliere Yahoo per le proprie pianificazioni online?

Come dicevo, abbiamo un’audience molto ampia e offriamo tutte le soluzioni di cui un utente  ubblicitario può avere bisogno. In un mondo molto complicato con tanti operatori specialistici, Yahoo consente di lavorare su larga scala con tecnologie proprietarie, in trasparenza e mantenendo la privacy. Offriamo pubblicità display premium, display in programmatic, video search e native, per monetizzare il mondo del mobile. L’80% del traffico su mobile è, infatti, sviluppato su app,  dove non c’è spazio per i formati invasivi, ma per adv in stream, targetizzata, contestuale, annegata nel contenuto. Soprattutto per noi è importante non generare situazioni di affollamento: su Yahoo non troverete mai più di una pubblicità ogni sette blocchi di informazione. Prima di rilasciare un prodotto nuovo, lo sottoponiamo a test di gradimento sull’utenza. Il native cambia a seconda del device e dell’applicazione su cui viene pianificato: nelle news sarà foto e testo, nelle mail solo testo, nel meteo foto con una piccola descrizione. Da ottobre vendiamo questi formati che sono stati da subito molto apprezzati dai clienti per efficienza di click e conversioni e dagli utenti che li percepiscono come non invasivi. In generale, i nostri clienti si possono dividere in due categorie: quelli che usano il mezzo in modo strategico, con pianificazioni premium, social e video, come largo consumo, automotive e tlc; e finanza, travel e servizi, più focalizzati  sulle conversioni, con il programmatic. Abbiamo costituito due aree commerciali per seguire entrambi i segmenti  di mercato. Da poco sono entrate in azienda due nuove figure provenienti  dal largo consumo e dalle agenzie per aiutarci nella sfida di rendere il caotico e complesso mercato degli investimenti online più semplice, veloce ed efficace.