Affari & Finanza 23 aprile 2012
(L.Kiss)

Il “mass medium” che si credeva superato invece è in rapido recupero, favorito anche dalle possibilità di accedervi offerte dalle nuove tecnologie, da internet agli smartphone.
La radio, mezzo piacevole e discreto, accompagna sempre più le nostre giornate. Lo afferma il 65% del campione intervistato da Gfk Eurisko nella ricerca Radio Monitor presentata la settimana scorsa: 34 milioni di persone accendono la radio nella giornata tipo, ma si arriva anche a 44 milioni. Numeri importanti per gli investimenti pubblicitari che però continuano ad essere sbilanciati, 5 miliardi investiti in tv contro 600 milioni in radio. “La chiusura di Audiradio” spiega Remo Lucchi, AD di Gfk Eurisko, “ha creato una assenza di informazioni. Per questo ci é stato chiesto di condurre questa ricerca, una iniziativa imprenditoriale in accordo con le radio.” La ricerca si basa su una doppia metodologia che integra un meter portatile per chi partecipa alla ricerca, in grado di rilevare passivamente le frequenze di esposizione. I risultati vengono incrociati con la storica Sinottica per capire i contesti sociali e di consumo in cui la radio si inserisce. Non solo numeri ma anche caratteristiche qualitative delle persone. I nuovi device hanno apportato nuova linfa a un mezzo tradizionale: secondo la ricerca il 64,1% del campione ascolta la radio in macchina, 41,5% con l’apparecchio classico, 7,7% attraverso la tv, 3,7% attraverso il cellulare e il 3,1% sulla rete.