AdvExpress 18 febbraio 2013

TBS Italy, filiale di TBS Group, pubblica la sua prima ricerca sulle aziende che investono senza un centro media. Questa ricerca è realizzata tramite il suo prodotto ILFAC – Il File degli Attori della Comunicazione, dove sono state indentificate le aziende che lavorano con o senza un centro media. E’ sempre stato un luogo comune pensare che la pubblicità in Italia fosse gestita quasi esclusivamente dai centri media, senza tenere conto dell’importanza che riveste la gestione interna della pianificazione pubblicitaria. La parte gestita dai centri media rimane la più importante del mercato con più del 72%. La parte gestita internamente fa il 28% del valore totale dei volumi investiti nei media, ma diventa molto più importante su mezzi come la stampa o web. Su stampa e internet, si trovano inserzionisti che pur avendo un centro media decidono di gestire internamente alcuni mezzi: Geox lavora con GroupM per i media ad eccezione della stampa, gestita internamente. Situazione indentica per ING Direct e Direct Lines che, anche se hanno un centro media, curano internamente tutta la parte online. I settori in cui sono maggiormente presenti aziende che non hanno un centro media sono quelli di Abbigliamento e Accessori (20%), Cibo Alimentari (7%) e Arredamento (5%). Alcune sono di dimensione internazionale, e, anche se all’estero hanno un centro media, gestiscono tutto internamente in italia. Dal punto di vista di una concessionaria di pubblicità, lo sviluppo di progetti speciali a forte valore economico e il fatto di non pagare il fee del centro media dovrebbe essere un incentivo ad entrare direttamente in contatto con il cliente finale. Le agenzie e i centri media devono trovare un’offerta che convinca questi clienti ad appoggiarsi alle loro competenze ed aiutarle ad individuare, tra tutte le offerte media, la migliore possibile.