DailyMedia 31 luglio 2013

La Panini di Modena, il gruppo conosciuto in tutto il mondo per le figurine dei calciatori, ha siglato un accordo preliminare per rilevare Disney Publishing, la divisione periodici della Disney, che pubblica Topolino e molte altre riviste per bambini, come Bambi, Winnie the Pooh, Art Attack e Witch. Secondo quanto reso noto ieri dall’Ansa, che ha interpellato al riguardo i rappresentanti sindacali delle due aziende, l’operazione interessa 22 dipendenti della Disney Publishing, metà dei quali giornalisti e metà poligrafici, pari a circa un decimo dell’organico totale della Disney Italia. Panini avrebbe concordato una licenza di 6 anni per la pubblicazione dei periodici, subordinando l’operazione alla possibilità di trasferire le attività nella sede di Modena. I sindacati hanno avuto alcuni incontri con la Disney a partire dallo scorso 17 giugno e un incontro con il capo del personale della Panini lo scorso 26 luglio, che avrebbe confermato l’intenzione di trasferire i dipendenti da Milano a Modena. Un cambio di sede non gradito ai dipendenti di Topolino, che (come riporta una nota sindacale diffusa sempre ieri a seguito di una serie di incontri tra la Rsu, il Cdr, la Slc-Cgil e l’Associazione Lombarda dei giornalisti prima con la Disney e, più recentemente, con la Panini) hanno deciso di scioperare fin da subito contro gesto di protesta contro i trasferimenti. Per quanto riguarda Disney Publishing, è attesa nelle prossime settimane l’ufficializzazione dell’accordo raggiunto con la Manzoni, la concessionaria del Gruppo Espresso, per la gestione della raccolta dei mezzi stampa e web (le tv Disney rimarranno invece a Sky Pubblicità, che oggi si occupa anche di stampa e web). Attualmente Panini Comics pubblica, e ne cura internamente la raccolta, varie testate su licenza, in particolare di Marvel come Spider Man, Avengers, I Fantastici Quattro e X Men, manga giapponesi come Naruto e fumetti italiani come Ratman. L’esercizio 2012 di Panini, secondo quanto riportato sul sito del gruppo, si è chiuso con vendite per 637 milioni di euro in 110 Paesi. Nei giorni scorsi è uscita la notizia di un interessamento al gruppo, accreditato di un margine operativo lordo nell’ordine dei 100 milioni, da parte di alcuni grandi fondi di private equity come Clessidra, Carlyle e Axa.