DailyMedia 6/11/2017

Ormai è divenuto un vero e proprio classico (e qualcuno comincia persino a innervosirsi, ovviamente postando le proprie sensazioni non positive sui social): sui mezzi pubblici, metro, bus, treni, ma in pratica ovunque, anche mentre si attraversa la strada, la gente non guarda più il paesaggio, i propri simili, le mitiche vetrine. Non c’è più spazio per simili perdite di tempo, si rischia di smarrire la strada della rete, dei social, dello smartphone. E la free press, che tanto abilmente e generosamente accompagna i viaggiatori metropolitani da quasi un ventennio? Resiste, ce la mette tutta, almeno chi ha saputo difendersi dal tornado tecnologico. Per esempio Metro: oggi, alle soglie della fine del 2017, presente a Milano, Roma e Torino, ma soprattutto pronto per un nuovo restyling, che potrebbe essere visto come un contrattacco in un contesto di rinnovata fiducia per tutto il mondo editoriale: a ottobre, infatti, il Governo ha approvato una norma che riconosce un credito d’imposta al 75% per le imprese e i lavoratori autonomi che investono in campagne pubblicitarie su quotidiani e periodici, emittenti tv e radio locali. Ne abbiamo parlato con l’editore Mario Farina. Un nuovo refresh, in cosa consiste? «A quattro anni dal precedente, siamo di nuovo in ballo con una rivisitazione del nostro giornale. Abbiamo studiato in maniera molto approfondita le varie edizioni presenti nel mondo e siamo giunti a una sintesi che ci pare appropriata, che rispetta i suggerimenti provenienti dai lettori. E così il nuovo Metro è un giornale più vivace, più vivo, nella grafica, nelle immagini, nei colori, nei dettagli che magari non si notano subito, ma che alla fine si fanno sentire». Cambierà qualcosa anche sul fronte dei testi? «Assolutamente sì: abbiamo deciso di puntare molto sull’approfondimento, ci saranno, dunque, meno articoli corti, anche perché ormai se vuoi velo- «Punteremo molto sul locale, sulla cronaca a e sugli eventi delle “nostre tre città”. Sarà questo il piatto più ricco che offriremo al nostro lettorato medio di circa 750.000 utenti al giorno». Come sta andando il mercato? È ancora un’usanza quella di raccogliere il proprio free press preferito prima di iniziare il viaggio mattutino? «Tra le 6:30 e le 7:00 distribuiamo le nostre 450.000/500.000 copie giornaliere e alle dieci sono già finite. Metro è l’unica free press che continua a muoversi bene, le altre sono sparite, la concorrenza più diretta è ben lontana». E la pubblicità, invece? Risponde ancora bene? «Locale e nazionale, raccolte da Manzoni, che sta facendo un buon lavoro , sono risultate stabili nell’ultimo biennio. Stiamo soffrendo molto sull’adv legale (come tutta l’editoria su carta) per le nuove norme che ora privilegiano il web. Il valore totale della raccolta pubblicitaria nel 2016 è stata di oltre 6 milioni di euro, la foliazione media di Metro è di 24 /28 pagine». Il restyling sarà celebrato con una campagna? «Saremo on air su radio nazionali e in tv su Fox e Discovery, e non tralasceremo settimanali femminili/familiari. Questo al fine di far percepire non solo ai lettori ma anche agli investitori pubblicitari, l’importanza dell’utilizzo del nostro mezzo per comunicare al target di riferimento per i loro prodotti e servizi. La nostra campagna adv è stata curata da XG publishing in collaborazione con il nostro ufficio marketing e mira a comunicare la “BELLEZZA della STAMPA” insieme alla “Bellezza dei lettori” che ogni giorno ci scelgono». cità, immediatezza, notizie flash, puoi cliccare sullo smartphone. Metro invece si distinguerà per una scrittura più ricca». Sarà privilegiato qualche settore in particolare?