DailyNet 16/07/2014

Mondiale che passione, che ricordi, che gioie e che dolori. Sensazioni che si riverberano anche a distanza di tempo. E cosa fa solitamente il tifoso italiano durante un simile lasso di tempo? Si alza e si legge la Gazzetta, sia sul pc/tablet, sia prendendo la via più classica dell’edicola; e magari, durante il tragitto, comincia a riabbeverarsi alla fonte Rosea digitando ansiosamente sul proprio smartphone. Insomma, la Gazzetta è  ovunque. Poi però vengono difcrefusi i dati del mese mondiale e anche in quel di Via Solferino lo stupore diventa padrone assoluto. Leggiamoli allora questi numeri: nel periodo 12 giugno – 14 luglio, si sono registrati un totale di 20,6 milioni di browser unici, 486,3 milioni di pagine viste, 26,8 milioni di video visti. Mezzo miliardo di page view profumano di trionfo ma anche di vertigini. Allora vediamo come si è risvegliato da simile sbornia Francesco Carione, responsabile del sistema Gazzetta. Si dice che non vi aspettaste un simile successo . Eppure stiamo parlando del Mondiale. «Il primato può apparire scontato, perché di fatto ci vede sul gradino più alto del podio per l’ennesima volta. La cosa sorprendente è rappresentata dai distacchi inflitti alla concorrenza e, soprattutto, in che situazione siano maturati: la nostra Nazionale che viene fatta fuori subito; la mancanza di diritti video che ci ha costretti a inventare un contro palinsesto. La concorrenza è agguerrita, ma noi abbiamo un nome e una grande professionalità evidenziata dai 16 cronisti inviati in terra brasiliana e da una redazione focalizzata sull’evento. E anche in edicola le cose sono andate alla grande». Un successo che, si spera, abbia avuto dei riscontri positivi anche sul fronte pubblicitario. «Non si possono fare certo raffronti con quello che accadeva durante lo stesso periodo nel 2013, vista la portata globale di una simile manifestazione. E allora, mettiamo a confronto i risultati del precedente Mondiale: rispetto al 2010, l’offerta complessiva della Gazzetta ha totalizzato un +6%, risultato di grande valore, soprattutto se pensiamo come tutto sia andato a rotoli rispetto solo a un quadriennio orsono. A crescere maggiormente è stato il web. Ma anche la carta si è difesa. Oggi non te la puoi cavare con la classica tabellare, devi far funzionare la creatività, impostare le collaborazioni con gli investitori in maniera differente. Tra gli esempi, citerei il “Rompi Pallone” con Gene Gnocchi, in cui Conad e Parmigiano Reggiano prendevano parte alla trama dei vari sketches, oppure le rivisitazioni dei vecchi mondiali con Fructis; e ancora, le statistiche con l’ausilio di Mediaworld, le vendite dei pupazzetti con le fattezze dei giocatori in partnership con IP». Momenti memorabili? «Il 25 giugno, all’indomani della debacle azzurra, il sito ha registrato il suo record assoluto, con 2.169.181 browser unici (fonte Audiweb Report), e la community ha partecipato al dibattito sul sito con 7.889 commenti. Il 9 luglio, dopo l’epocale Brasile-Germania, le pagine viste hanno sfiorato i 27 milioni. La disfatta brasiliana ha rappresentato un grande momento a livello contenutistico, anche su carta e su Gazzetta Gold grazie a delle Gallery fotografiche che definirei quasi poetiche». Il Mondiale però è finito e ora occorre pensare a come mantenere simili posizioni. «Abbiamo appoggiato l’idea di una rifondazione del nostro calcio, maggiormente impostata sui giovani; abbiamo così aperto un’inchiesta sul tema che andrà avanti anche nei prossimi mesi e l’abbiamo affidata alla leva più giovane della nostra redazione. E poi adesso è tempo di mercato, di rivincite, di proclami, di attesa della nuova stagione. Noi continueremo a essere la bussola del movimento». Cosa vi aspettate in termini numerici da qui alla fine dell’anno? «Ci attendiamo una crescita del 20% sulle page view, un raddoppio sul fronte video e una buona resa pubblicitaria, ma in questo caso dipende anche dal mercato. Da febbraio, dal lancio del nuovo sito, abbiamo cominciato a studiare nuovi format e continueremo a farlo. Nel mentre ci siamo resi conto che un terzo dell’utenza digitale si muove su mobile (dal 12 giugno al 14 luglio sono stati 6,2 milioni, il 30% del totale, i visitatori che hanno navigato in mobilità nel sito di Gazzetta; le page views da smartphone sono state 65,7 milioni), ambito in cui dobbiamo crescere dal punto di vista pubblicitario. Le aziende attendono prima i numeri, non si fidano completamente ».<