DailyMedia 18/03/2015

Il sistema beauty della Condé Nast si arricchisce di un altro prodotto con il lancio di Glamour.it, una vera e propria piattaforma di raccolta dati e profilazione degli utenti che viene lanciata oggi con la collaborazione dei principali player dell’industria della bellezza. L’iniziativa nasce dal confronto diretto con tutti i più grandi marchi di questo settore, per individuarne necessità, modus operandi e obiettivi in un mercato molto complesso, profondamente influenzato dall’utilizzo dei mezzi digitali per formare opinioni sui prodotti e influenzare gli acquisti. Le aziende del beauty sono infatti partner del progetto con una pari quota associativa. Si parte con L’Oréal prodotti professionali, L’Oréal Luxe Italia (Helena Rubinstein), Estée Lauder, Shiseido, Ales Group e LVMH (con Dior). L’obiettivo è di raggiungere un panel di 20 investitori.  Questa offerta si affianca in maniera complementare a quella del cartaceo, molto sbilanciato sul fashion. Il mensile diretto da Cristina Lucchini sta generando risultati molto significativi proprio dall’ingresso del direttore, e sul fronte della raccolta pubblicitaria tradizionale registra una crescita a due cifre ed è la testata del settore che cresce di più. Glamour.it è il primo sistema italiano dedicato interamente al beauty che ne racconta tutti gli aspetti in maniera del tutto trasparente, dove i marchi sono chiaramente visibili e protagonisti dello storytelling  che, però, è garantito dalla redazione di Glamour o direttamente o attraverso i contributo di 250 “socialize” selezionate in tutta Italia. Allo stesso tempo, e con sistemi coinvolgenti come il gamification, gli utenti rilasciano informazioni che restano di proprietà esclusiva della Condé Nast. La profilazione influenza la performance della piattaforma, che sulla base dei gusti e delle attitudini dichiarate degli utenti, ovviamente registrati, adatta e modella la propria offerta informativa. «Questo progetto – spiega Fedele Usai, Deputy managing Direct Condé Nast – mette per la prima volta intorno allo stesso tavolo le aziende del settore bellezza allo scopo di instaurare un dialogo tra brand e utenti in maniera chiara e trasparente, dove le  aziende sono sponsor dichiarati dei contenuti. Allo stesso tempo è il primo osservatorio italiano sulla bellezza. Per quanto riguarda le informazioni sugli utenti, sono nostre e per nessuna ragione le diamo alle aziende: non facciamo come Facebook». L’obiettivo è anche essere «lì dove le audience sono,  che è poi il dovere di ogni editore» che vuole salvaguardare il proprio business, ha sottolineato Usai. Il nuovo Glamour.it parte già con una base di 700mila utenti unici, generati in una settimana di versione beta. L’obiettivo è di raggiungere quota 1,2 milioni a fine mese,  all’interno di un sistema beauty Condé Nast che vale 2,5 milioni di utenti unici (tra VanityFair.it, Vogue.it e CNLive. it), con quasi 30 milioni di pagine viste. Complessivamente, il gruppo vanta 20 milioni di utenti unici, di cui 9 sono generati da Vanity Fair e 4,5 da Wired. Proprio per il suo modello di business, su Glamour.it non c’è pubblicità display, ma native advertising che si basa sui contenuti forniti dalle stesse aziende, tra ricerche, nuovi prodotti da provare, altri contributi. Ovviamente non può mancare la parte video, distribuita direttamente su Glamour.it e su CNLive! attraverso un canale dedicato. Tra i vari primati di questo progetto c’è quello di essere distribuito su cinque schermi, dal 100 pollici all’iWatch passando per pc, tablet e smartphone, in un’ottica mobile first. Il lancio è affidato a una campagna sviluppato internamente dalla Factory  27, e pianificata su stampa, radio e web. Il progetto è stato curato dal team che risponde a Marco Formento, Senior VP Digital di Condé Nast, mentre lo sviluppo commerciale fa capo a Romano Ruosi, Senior VP Advertising &  Branded Solutions dell’azienda.