DailyMedia 01/08/2014

Rcs MediaGroup ha registrato nel primo semestre perdite per 70 milioni, rispetto ai 125,4 milioni dello stesso periodo del 2013. I ricavi netti consolidati nel primo semestre sono scesi del 5,6% a 611,1 milioni. La variazione è attribuibile alla flessione dei ricavi diffusionali (288,1 milioni, dovuta alla cessione/sospensione di alcune testate, solo parzialmente bilanciati dai ricavi editoriali diversi, che crescono del 9,2%. I ricavi da attività digitali sono cresciuti dell’8,8% arrivando a 79,5 milioni, pari al 13% dei ricavi complessivi. In tenuta i ricavi pubblicitari, pari a 250,8 milioni rispetto ai 251,3 milioni nel primo semestre 2013, grazie alla crescita dei ricavi realizzati con editori terzi (+19,6 milioni) e dei ricavi legati ad eventi e manifestazioni sportive (+1 milione). I ricavi editoriali diversi presentano un incremento di 6,1 milioni, riconducibile al moltiplicarsi degli eventi sportivi, tra i quali in particolare si sono aggiunti il Dubai Tour e la Final Four dell’Eurolega di basket. L’Ebitda pre oneri e proventi non ricorrenti è negativa per 4,2 milioni, rispetto ai -28,6 milioni del primo semestre 2013, in miglioramento quindi di 24,4 milioni, per l’andamento positivo di tutte le aree di business ed in particolare di Media Italia e Media Spagna. L’area Media Italia registra ricavi per 260,6 milioni (-7,6%): i ricavi digitali raggiungono il 15% dei ricavi complessivi, in lieve aumento rispetto al pari periodo 2013. Escludendo dal perimetro 2013 le testate periodiche cedute e i ricavi derivanti dal consolidamento dell’edizione locale del Mezzogiorno, la flessione si attesta a 11,3 milioni (-4,2%), per la contrazione della raccolta pubblicitaria e delle vendite in edicola, in parte compensati dallo sviluppo del settore digitale, dall’aumento di prezzo delle testate cartacee e dalle iniziative introdotte nel periodo con l’obiettivo di contrastare il trend del settore potenziando l’offerta editoriale delle due testate quotidiane del Gruppo in Italia. I ricavi editoriali sono pari a 138,3 milioni, in leggera contrazione a perimetro omogeneo rispetto all’anno precedente (-2,6%). In particolare i ricavi editoriali del Sistema Corriere e del Sistema Gazzetta (la Rosea da lunedì aumenterà il prezzo a 1,40 euro) evidenziano un trend sostanzialmente in linea rispetto al primo semestre del 2013, sostenuti sia dallo sviluppo dei ricavi nell’area digitale sia dal positivo effetto dell’aumento del prezzo di copertina. I ricavi pubblicitari sono pari a 111 milioni di euro, in flessione dell’8,3%. Facendo un confronto a perimetro omogeneo, la contrazione si ridurrebbe al 7%. La raccolta sui mezzi online raggiunge il 22% dei ricavi pubblicitari dell’area. I ricavi editoriali diversi ammontano a 11,3 milioni in linea rispetto allo stesso periodo del 2013, principalmente per effetto dello sviluppo dei ricavi da prodotti digitali e del buon andamento delle opere collaterali de La Gazzetta dello Sport. Le Attività Televisive sono in lieve crescita rispetto all’anno precedente. Il gruppo prevede per il 2014 “un risultato netto ancora negativo sebbene in miglioramento rispetto a quanto registrato nel 2013”. Nell’intero anno i ricavi nei media, e in particolare nel comparto stampa, saranno infatti stabili e non in lieve crescita come stimato in precedenza, mentre la società conferma, in assenza di un’ulteriore calo dei ricavi pubblicitari, l’obiettivo di triplicare l’Ebitda ante oneri non ricorrenti anche grazie a efficienze per oltre 70 milioni, superiori al target annuo di 50/60 milioni. L’editrice trova infine un accordo sulle condizioni del debito da 600 milioni con le banche creditrici. Lo si legge in una nota in cui si precisa che è stata “raggiunta l’intesa per la riduzione del costo del debito e per l’aumento della flessibilità nei principali termini del contratto di finanziamento”. In particolare, Rcs rende noto che è stata raggiunta un’intesa – non ancora formalizzata – per la modifica di alcuni termini e condizioni del contratto di finanziamento sottoscritto la scorsa estate (14 giugno 2013) con Intesa Sanpaolo, Ubi Banca, UniCredit, Bnp Paribas, Bpm e Mediobanca e Banca Imi come banca agente dell’importo originario massimo complessivo di 600 milioni. Dal punto di vista economico, la riduzione dei margini determinerà minori oneri finanziari per circa 1,6 milioni su base annua, restando peraltro confermati gli obiettivi di riduzione del debito e il miglioramento del ratio Pfn/ Ebitda della società previsti dal piano 2013-2015.